È una domanda che ci sentiamo rivolgere spesso durante le visite tricologiche. Molte persone arrivano anche già con una spiegazione pronta: “Li perdo perché anche mia madre li perdeva”, oppure “Sto attraversando un periodo di stress intenso”. Ma la verità è che i capelli cadono solo quando c’è una reale tricopatia, e questa può avere origini molto diverse: genetiche, ormonali, infiammatorie o anche comportamentali.
Non è solo una questione di stagioni
Negli ultimi anni abbiamo osservato che i cambi di stagione, da soli, non incidono più come una volta sulla caduta dei capelli. A pesare di più, oggi, sono spesso i comportamenti quotidiani errati, come:
- lavaggi errati o poco frequenti;
- uso di prodotti aggressivi o deossigenanti;
- rasature eccessive e troppo frequenti;
- scarsa igiene o trattamenti inadeguati.
Tuttavia, nonostante ciò, è vero che i cambiamenti climatici mettono l’organismo a dura prova. Il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi a nuove temperature e ritmi biologici e anche i capelli possono risentirne. Ma questo succede solo se alla base c’è una condizione pregressa o una tricopatia latente.
La visita tricologica: una sana abitudine
Per questo motivo, la visita tricologica dovrebbe essere considerata una vera routine, un controllo periodico al pari delle analisi del sangue, della visita oculistica o di un consulto dal dentista. Solo con una diagnosi tempestiva è possibile affrontare il problema nel modo corretto e con i giusti trattamenti, ma purtroppo la tricologia si trova spesso a intervenire quando il danno è già evidente e irreversibile.