Non chiamatelo parrucchino: facciamo chiarezza nella storia della protesi capelli.
L’analisi dei capelli e della situazione tricologica non può prescindere da due grandi aree di indagine e intervento:
l’anamnesi: questa prima fase di indagine sui fattori responsabili delle problematiche legate ai capelli è molto importante e consiste in un confronto diretto con l’interessato in merito alle varie complicazioni che accompagnano la problematica (come ad esempio il prurito). Tale discussione si rivela utilissima per comprendere la natura e la storia delle problematica e per inquadrare in una macro area la casistica. E’ spesso utile accompagnare all’anamnesi l’utilizzo di un supporto da compilare come un listato di informazioni imprescindibili da richiedere o un questionario
le tecniche diagnostiche: esistono da sempre più tecniche di diagnosi per indagare lo stato del capello e/o del cuoio capelluto, ne elenchiamo di seguito alcune sulle quali è possibile cliccare per approfondimento (( Fonte: Tosti op.cit. ))
- Conteggio Giornaliero
- Wash Test
- Pull Test
- Tricogramma
- Fototricogramma
- Microscopia elettronica a scansione
- Biopsia
- Test della finestra
- Esami ematologici
Da segnalare anche il mineralogramma come test “discusso” (da alcune voci autorevoli considerato inutile) spesso proposto per l’indagine delle patologie dei capelli e sebometria e corneometria come esami utili ma meno diffusi e legati soprattutto ai problemi di eccesso di sebo.
Entrambe le fasi di analisi elencate hanno eguale importanza e compongono una completa indagine tricologica.