Non chiamatelo parrucchino: facciamo chiarezza nella storia della protesi capelli.
Una alopecia ed una ipotrichia possono avere una origine genetica, e in questo senso anche la stessa alopecia androgenetica comune può essere giustamente considerata in questo gruppo. L’assenza totale o parziale dei capelli può presentarsi come fattore genetico isolato o, al contrario, in associazione ad anomalie di altri organi ed ad anomalie della struttura del fusto pilare.
L’alopecia androgenetica è data da una progressiva miniaturizzazione dei follicoli, può iniziare verso i 18 anni ma anche dopo i 30 mentre possono considerarsi “a basso rischio” i soggetti che fino ai 50 anni non riscontrano una perdita di capelli importante. Il problema è dovuto ad un “messaggio genetico” portato dagli ormoni androgeni (maschili), si badi bene che non è la quantità di ormone a causare l’alopecia androgenetica, è piuttosto il messaggio che questi ormoni portano ((fonte: anagen.net))
Partendo dal dato che gli eunuchi non diventano mai calvi, è possibile spiegare la necessità di due “componenti” perchè si abbia alopecia androgenetica:
- un ormone maschile detto testosterone
- un enzima detto 5-alfa-reduttasi
La parte del testosterone (circa il 2%) non legata alla globulina SHBG, circola libera nel sangue e viene trasformata in DHT (diidrotestosterone) dall’enzima 5-alfa-reduttasi, il DHT è un altro ormone androgeno molto potente. Per chiarire, la parte più importante non è tanto legata alla presenza del testosterone in quantità elevata nel sangue, quanto piuttosto alla presenza dell’enzima in grado di trasformarlo in DHT. I follicoli piliferi si assottigliano sempre di più sotto effetto del DHT e l’anagen si accorcia. Il follicolo danneggiato viene inoltre eliminato dal sistema immunitario e si riscontra anche una infiammazione con prurito e rossore. Il processo termina con la morte del capello e la scomparsa del follicolo dopo qualche anno a margine di una fase in cui il follicolo produce un “vellus”.