Come scegliere la protesi: la base

La scelta della base di una protesi per capelli influenza di certo numerosi fattori che determineranno il futuro “comportamento” dell’infoltimento stesso, di seguito un approfondimento.

Di cosa si tratta?

Un sistema di infoltimento personalizzato Hair Center – Prontocapelli può essere costruito con differenti tipi di basi, in realtà si tratta di oltre venti tipologie tra cui scegliere. È innegabile la correlazione tra la durata dell’infoltimento e la scelta della base, in particolare una base di tipo “full lace” avrà una migliore estetica e una durata più limitata rispetto invece ai sistemi tradizionali con basi in monofilamento. Anche altre particolari tipologie di protesi potrebbero variare la propria durata in relazione al tipo di materiale impiegato.

Come sono fatte le protesi?

I materiali che costituiscono le “fondamenta” di un infoltimento protesico sono sostanzialmente due:

1. Polimeri

I polimeri sono comunemente chiamati “skin bases” in quanto servono a creare una struttura simile al cuoio capelluto e danno un effetto molto simile alla pelle. Esistono basi realizzate interamente in polimeri ma, più spesso, essi vengono utilizzati nei punti cruciali o di rinforzo in virtù della grande durata che questi materiali garantiscono.

I materiali utilizzati per produrre una parte polimerica sono solitamente silicone e poliuretano. Il problema di questi materiali è legato alla scarsa traspirazione che garantiscono. Per quanto riguarda il silicone, il vantaggio consiste nella durata che il materiale assicura, va però specificato che il contro è la difficoltà di raggiungere un tono vicino a quello “skin” sopra citato e nella particolare complessità di ancoraggio con adesivi. Il poliuretano, differentemente dal silicone, è particolarmente sensibile agli acidi corporei e quindi garantisce una minore durata, il vantaggio sta però nella possibilità di ancoraggio con adesivi e nella facilità nel raggiungere un effetto skin. Spesso questi due componenti vengono mescolati, è il caso della famosa base remy illustrata di seguito.

2. Monofilamento o tulle

Detti anche mesh fabrics, questi componenti sono realizzati in nylon o poliestere. Il grande vantaggio di questi materiali è legato al fatto che assicurano un look molto più naturale e per questo sono molto apprezzati anche se la durata può risultare minore. Il nylon viene creato con un procedimento di tessitura che porta ad un monofilamento, il poliestere invece viene lavorato in maniera da ottenere un multifilamento. Anche se la durata non è molto elevata queste tipologie di basi sono le più utilizzate, restano comunque sensibili agli acidi corporei e per questo necessitano di specifica manutenzione.

Quale scegliere?

Anche se in commercio esistono particolari tipologie di infoltimento è importante sapere che a livello di materiali di base sono solo questi quattro componenti a comporre la gran parte degli infoltimenti che le persone oggi indossano, sta all’abilità del consulente tricologo e alla specificità dei sistemi di ancoraggio e manutenzione riuscire ad offrire alla persona il prodotto più adatto alle proprie esigenze, sia in termini di durata quanto di soddisfazione ed effetto reale.

Quali materiali sono utilizzati?

Nel complesso settore degli infoltimenti per capelli è di certo possibile individuare alcuni punti fermi. Si è detto che l’aspetto esteriore e la durata (o forza) sono fattori fondamentali per una buona protesi di capelli e, spesso, è la perfetta combinazione di questi due fattori a determinare il prodotto adatto. In questa premessa sta la risposta alla potenziale domanda che sorge a chi affronta per la prima volta la scelta tra le innumerevoli basi protesiche a disposizione. Si distinguono in particolare quattro macro aree:

 

1. Infoltimenti protesici full lace

Considerati la nuova frontiera degli infoltimenti protesici, questi fatti interamente in tessuto o nylon possono essere costituiti anche da combinazioni di materiali che ne aumentano la durata, di certo il maggior punto di forza di questi sistemi è determinato dall’utilizzo di materiali ultra sottili che garantiscono un look assolutamente naturale. Si tratta di sistemi leggerissimi e molto traspiranti, il problema è legato alla necessità di riparazione regolare e sostituzione periodica della protesi.

2. Infoltimenti protesici lace front

Questi sistemi sono considerati un’ottima via di mezzo tra le necessità di naturalezza e leggerezza e durata. I materiali più traspiranti e delicati sono, infatti, utilizzati solo in alcune zone dell’infoltimento, che è per il resto costruito in polimeri ma utilizza i citati “skin materials” nelle parti più esposte. Alcune persone rivelano come aspetto negativo di questo prodotto il fatto che nel punto di incontro dei differenti materiali sia riconoscibile una leggera variazione di spessore.

3. Infoltimenti protesici full skin

Si tratta di basi costituite interamente in poliuretano, un materiale che garantisce un ottimo look e che può essere tinto per dare alla base una tonalità molto simile a quella della pelle. Peso e spessore variano in funzione delle preferenze dell’utente e delle singole personalizzazioni. Il punto debole di questi sistemi risiede nel grosso spessore nella parte frontale, se non si utilizza un prodotto di elevata qualità. Per quanto si tratti di sistemi permeabili essi non assicurano la stessa traspirabilità del monofilamento e causando talvolta problemi legati al calore generato, fattore che non garantisce il massimo comfort.

4. Infoltimenti protesici a base convenzionale

Si tratta del sistema più comune tra i portatori di protesi, per molto tempo considerato un must nel settore. Spesso costituiti da una parte centrale in tessuto e da un perimetro in poliuretano, per una maggiore stabilizzazione, sono comunque da considerarsi “in via di estinzione” a causa della minore performance garantita a livello estetico rispetto agli altri modelli fin qui analizzati.

Come sono applicate le protesi?

Nell’individuazione della protesi per capelli adatta, una delle decisioni più cruciali riguarda la connessione tra base e capelli stessi, distinguiamo tre modalità principali:

1. Iniezione

Questa modalità di inserimento vede i capelli sigillati tra uno strato di silicone ed uno di poliuretano, fattore che richiede una base leggermente più spessa. Il grande vantaggio, non avendosi capelli di ritorno, sta nella possibilità di avere tutti i follicoli nella stessa direzione non provocando alcun groviglio.

2. Looping

Questa tecnica non garantisce la stessa resistenza dell’iniezione perché il capello viene passato attraverso la base e successivamente estratto, così da avere, da un solo capello, due estremità visibili. La base richiesta è più sottile e questo garantisce grandi vantaggi in termini di aspetto esteriore.

3. Annodatura

Tecnica tipica degli infoltimenti protesici in monofilamento, prevede nodi molto piccoli attorno alla base. Distinguiamo:

  • nodo singolo: questo tipo di nodo è ideale per chi ama i capelli pettinati all’indietro o comunque aderenti alla testa;
  • nodo doppio: ideale per capelli con alta densità e per un effetto volume importante;
  • mezzo nodo: detto anche “nodo split” è il più impercettibile e sottile tra i nodi e garantisce un aspetto eccellente anche se non ha ovviamente la forza del doppio nodo.

Si vanno affermando negli ultimi tempi dei particolari nodi chiamati “bleached” che, sottoposti ad un particolare trattamento decolorante, garantiscono un effetto di ulteriore impercettibilità. Uno dei fattori da considerare nell’acquisto di un infoltimento protesico e, nella valutazione del relativo costo, coinvolge la struttura dei nodi e la quantità di capelli che vengono integrati con ogni nodo, la tecnica migliore detta single strand prevede l’inserimento di uno o due capelli per ogni nodo, al contrario con la tecnica meno pregiata detta multi strand si può arrivare ad inserire da 4 a 10 capelli per ogni nodo. Si tratta di attività da valutare nella scelta della migliore soluzione per il proprio problema.