Clonazione dei capelli

Il sottotitolo del presente articolo potrebbe essere “fantascienza o realtà?”, sta di fatto che l’argomento legato alla clonazione dei capelli è di grande attualità, proviamo ad approfondirlo. Gli studi sulla clonazione procedono e si migliorano ormai da svariati anni. Diversi studiosi ritengono che si possano coltivare e creare in laboratorio bulbi piliferi, utilizzabili successivamente per interventi chirurgici di autotrapianto. Si parla, pertanto, di induzione della neogenesi del follicolo in una persona adulta.
Sembra una soluzione semplice ed immediata, in realtà, oltre alla reale fattibilità della clonazione e del successivo impianto, ancora da provare effettivamente, si deve considerare come in seguito a trapianto sia necessario anche intervenire in tutto il sistema che sta alla base del ciclo di vita del capello: perciò si dovrà anche ricostruire il sistema di vasi sanguigni che portano nutrimento ai capelli, ad esempio.

Per creare la coltura di capelli, molti specialisti ritengono che si debbano utilizzare le cellule della base delle fibre anagen sradicate, così da fondare la coltura iniziale. Il problema, però, è che la base della fibra sradicata su un follicolo anagen è costituita da amplificatori transitori, ovvero cellule con proprietà proliferative e morfogeniche limitate: esse, quindi, proliferano rapidamente ma solo per un arco di tempo limitato.
Sono in corso, ad ogni modo, altre sperimentazioni. Si tenta di usare come base per la coltura delle cosiddette cellule germinative, sperimentate però solamente per i follicoli delle vibrisse ((gli organi tattili dei mammiferi, come i baffi)) . Tutte le varie ricerche sono ancora ad uno stadio sperimentale e sono, a tutt’oggi, prive di reali riscontri pratici. Fino a quando non si effettuerà una clonazione di successo su un essere umano, non si potrà parlare di questa tecnica come funzionante. Bisogna poi considerare ancora gli eventuali effetti indesiderati che questa tecnica potrebbe indurre.
Su un aspetto gli studiosi, però, sono tutti concordi: i tempi per avere risposte chiare da questa tecnica sono ancora lunghi (si parla di una decina d’anni) e i costi non saranno, almeno nei primi tempi, accessibili ai più.

Si tratterà, se mai verrà compiutamente realizzato, di un trattamento rivoluzionario, dato che non cercherà di invertire le fasi di caduta dei capelli, ma produrrà una fonte inesauribile di bulbi piliferi pronti per il trapianto (superando, dunque, le tecniche di auto-trapianto impiegate oggi giorno).


Leggi anche questi articoli