Non chiamatelo parrucchino: facciamo chiarezza nella storia della protesi capelli.
La biotina è una vitamina idrosolubile del gruppo B. Si tratta di una sostanza indispensabile per la corretta crescita dei mammiferi, e la salute degli annessi cutanei come unghie e capelli.
La scarsa presenza della proteina può portare nell’uomo a carenze cutanee come dermatiti o desquamazioni, infatti, l’aspetto del capello che appare secco, fragile e predisposto maggiormente alla rottura non è altro che il riflesso dello stato di salute del cuoio capelluto.
Il suo ruolo nell’organismo non è ancora completamente chiarito, sembra essere coinvolta nel processo di sintesi degli acidi grassi e nella decarbossilazione di alcuni composti organici, ovvero nel trasporto di CO2. Sicuramente però, influisce sulle capacità motorie, migliorando i risultati sportivi e sulla salute di pelle e capelli.
La biotina è utile per prevenire problemi di caduta dei capelli in quei soggetti che ne dimostrano una carenza e recenti studi sperimentali indicano la possibilità di deficit o alterato metabolismo della biotina nella patogenesi della dermatite seborroica.
In commercio si possono trovare numerose soluzioni che integrano la biotina nell’organismo, spesso associate all’acido pantotenico che aiutano a rinforzare i capelli, ed a riportarli ad un aspetto sano e pigmentato.
La biotina è, inoltre, un co-enzima regolatore della produzione di cheratina e quindi utile nella formazione di una cheratina più resistente. La biotina, attivando il metabolismo delle cellule, permette che queste si replichino con una maggiore frequenza.